Pianissimo #11.2019

Il mese che stiamo iniziando, novembre, è comunemente chiamato il mese dei morti, ed assistiamo ad un’impennata di vendite di crisantemi e di lumini da morto, per l’appunto…

Carissime lettrici e carissimi lettori del Pianissimo.

Il mese che stiamo iniziando, novembre, è comunemente chiamato il mese dei morti, ed assistiamo ad un’impennata di vendite di crisantemi e di lumini da morto, per l’appunto. Ma in realtà il mese inizia con la festa dei Santi, di tutti i Santi e questo dovrebbe dare la cifra a tutto questo intenso periodo che conclude l’anno liturgico, prima di riaprirlo con l’Avvento. La santità è forse il tema meno approfondito a livello personale dalla comunità cristiana. Se nel battesimo ciascuno di noi è chiamato a diventare santo, ad indossare cioè l’abito di Cristo, le Sue abitudini, a comportarci insomma come Lui, nel proseguo della nostra vita cristiana ci accontentiamo di venerare statue e santini per allontanare, in qualche maniera, la richiesta di testimonianza cristiana, che Dio continua a farci per il nostro bene, per la nostra pienezza.

Per cogliere questa sfida, sempre attuale, voglio suggerirvi due brevi passi dalle omelie di papa Francesco, in occasione del mese missionario straordinario. La prima è tratta dalla predica in occasione della Giornata Mondiale Missionaria del 20 ottobre 2019: “Isaia ci esorta:

«Venite, saliamo sul monte del Signore» (2,3). Non siamo nati per stare a terra, per accontentarci di cose piatte, siamo nati per raggiungere le altezze, per incontrare Dio e i fratelli. Ma per questo bisogna salire: bisogna lasciare una vita orizzontale, lottare contro la forza di gravità dell’egoismo, compiere un esodo dal proprio io. Salire, perciò, costa fatica, ma è l’unico modo per vedere tutto meglio, come quando si va in montagna e solo in cima si scorge il panorama più bello e si capisce che non lo si poteva conquistare se non per quel sentiero sempre in salita.

E come in montagna non si può salire bene se si è appesantiti di cose, così nella vita bisogna alleggerirsi di ciò che non serve. È anche il segreto della missione: per    partire bisogna lasciare, per annunciare bisogna rinunciare. L’annuncio credibile non è fatto di belle parole, ma di vita buona: una vita di servizio, che sa rinunciare a tante cose materiali che rimpiccioliscono il cuore, rendono indifferenti e chiudono in sé stessi; una vita che si stacca dalle inutilità che ingolfano il cuore e trova tempo per Dio e per gli altri. Possiamo chiederci: come va la mia salita? So rinunciare ai bagagli pesanti e inutili delle mondanità per salire sul monte del Signore? La mia strada è in salita o in “arrampicamento”?

La seconda è tratta dall’omelia per i Vespri d’apertura del Mese missionario, 1 ottobre 2019: “Si diventa missionari vivendo da testimoni: testimoniando con la vita di conoscere Gesù. È la vita che parla. Testimone è la parolachiave, una parola che ha la stessa radice di senso di martire. E i martiri sono i primi testimoni della fede: non a parole, ma con la vita. Sanno che la fede non è propaganda o proselitismo, è rispettoso dono di vita. Vivono diffondendo pace e gioia, amando tutti, anche i nemici per amore di Gesù. Così noi, che abbiamo scoperto di essere figli del Padre celeste, come possiamo tacere la gioia di essere amati, la certezza di essere sempre preziosi agli occhi di Dio? È l’annuncio che tanta gente attende. Ed è responsabilità nostra. Chiediamoci in questo mese: come va la mia testimonianza?”

Don Mario

Questi sono i titoli che legge nel PDF:

  • Orari festività dei santi
  • Commemorazione dei defunti
  • Iniziata la catechesi
  • San Martino
  • Scuola di danza ai piani
  • Ginnastica e castagne
  • Spaziolibro 2019
  • Al Caffé del mercoledí

Qui il PDF da scaricare: Pianissimo Novembre 2019


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